In attesa del pellegrinaggio del popolo Summorum Pontificum. Un esempio da seguire

Presentazione1

Ricevo dagli amici dell’Associazione Card. G. Saldarini di Torino un messaggio di posta elettronica che mi fa riflettere: «Si segnala che l’usuale celebrazione vespertina festiva  questa domenica 12 aprile sarà sospesa al fine di permettere la partecipazione dei fedeli alle funzioni in forma straordinaria (S. Messa e Vespri) con intervento del clero dell’Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote di Gricigliano (FI) che si terranno presso la Chiesa di S. Bernardino in Alessandria».

La circostanza è, insieme, banale e festosa: si omette una celebrazione già in calendario (qualche volta può succedere, senza dipendere da problemi o difficoltà particolari: dunque è un fatto banale), e lo si fa in un’occasione speciale (l’ingresso di nuovi confratelli in una veneranda confraternita: dunque è un fatto festoso). Ed è decisamente lodevole che un Coetus fidelium modifichi i propri programmi per favorire un evento significativo.

Il tutto mi suggerisce un ricordo: l’anno scorso, approssimandosi il grande pellegrinaggio annuale del popolo Summorum Pontificum (quello che quest’anno si terrà dal 22 al 25 ottobre) ho contattato alcuni amici, per sapere se sarebbero venuti a Roma, come speravo e come ritenevo – e ritengo – molto importante. “Verremmo molto volentieri“, mi ha risposto più d’uno, e sono certissimo che fosse del tutto sincero, “ma sai, proprio quel sabato c’è la nostra Messa, non possiamo muoverci…”.

Non ho replicato, convinto delle ottime intenzioni dei miei interlocutori. Però ero anche convinto, come lo sono tuttora, che di fronte ad un evento così importante, così cruciale, così significativo come il pellegrinaggio internazionale del Popolo Summorum Pontificum valesse e valga proprio la pena di modificare il calendario delle nostre celebrazioni ordinarie, e dare spazio ad un’iniziativa tanto rilevante, permettendo a tutti di partecipare – anzi, per invogliarli a farlo; e, magari, destinare per una volta le energie che di solito dedichiamo alla preparazione della Messa, all’organizzazione di un gruppo di pellegrini. Anche in questo modo si costruisce e si fortifica il popolo Summorum Pontificum: un popolo della cui fattiva presenza crediamo, in tutta umiltà, che la Chiesa possa oggi aver bisogno.

Gli amici dell’Ass.ne Card. G. Saldarini ci stanno dunque offrendo un esempio prezioso: imitiamoli! Mancano più di sei mesi al pellegrinaggio del Popolo Summorum Pontificum: facciamo in modo che i nostri programmi non gli si sovrappongano; anzi, che essi possano prepararlo, sostenerlo, favorirlo.

Il CNSP, da parte sua, sta proprio lavorando in questo senso: per la creazione di un forte legame fraterno tra i Coetus, che sia percebile anche nelle piccole cose, e renda così evidente la vitalità e la compattezza di tutto il popolo Summorum Pontificum.

Ci auguriamo che tutte le nostre attività (ne annunceremo a breve una molto importante, per la prima settimana di luglio) siano utili a questo scopo; le affidiamo fiduciosi alla protezione di Maria Santissima, e le raccomandiamo alle preghiere di tutti.

Marco Sgroi

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